Krakatau e Anak Krakatau

Immagine senza nomeNel 2018, nella notte tra il 22 e il 23 dicembre, si è verificata un’eruzione vulcanica in Indonesia che ha provocato un grande tsunami che ha causato molti morti nelle zone circostanti. Il vulcano che ha eruttato non è un vulcano qualsiasi, si tratta di Anak Krakatau (letteralmente “figlio di Krakatau”), localizzato in Indonesia nello stretto della Sonda, tra Java e Sumatra. Questo vulcano è nato, per così dire, dalla caldera lasciata dall’esplosione del Krakatau. Sostanzialmente, deposito di detriti e di lava, ha creato la nuova isola e fatto emergere il vulcano che si è accresciuto fino all’anno scorso. In seguito all’esplosione, il vulcano si è notevolmente ridotto in altezza, ma col tempo tornerà di nuovo ad accrescersi. Anak Krakatau è un vulcano attivo con eruzione di tipo stromboliano, ovvero piccole e medie eruzioni che si verificano a diversi intervalli. Si trova in una zona della Terra in cui similmente a quello che accade nel Mediterraneo, si verifica il fenomeno di subduzione delle placche (ovvero una scorre sull’altra). Come fanno queste placche a muoversi?

pianeta-terra-struttura-mondo-crosta-mantello-nucleoSotto la crosta superficiale terreste, sono presenti altri strati distinguibili per la loro diversa composizione. Subito sotto la crosta c’è il mantello e più internamente il nucleo della Terra. Il mantello è composto da due strati, uno più solido sottostante e uno superiore composto da roccia fusa e gas. La crosta è frammentata in placche che poggiano sulla roccia fusa del mantello. Grazie ai movimenti convettivi che si creano nello strato liquido, avviene il movimento delle placche. In corrispondenza dei bordi delle placche, nel caso in cui il movimento crei uno scontro, si formano vulcani e montagne come le catene delle Alpi, Ande e Himalaya. Anche i vulcani Italiani si sono formati a causa della collisione tra la placca Africana e quella Adriatica.

La situazione di Anak Krakatau è simile perché il vulcano è localizzato in un punto in cui c’è una forte attività magmatica sia a causa del movimento delle placche (si verifica subduzione ovvero una placca scorre sull’altra) che a causa del tipo di eruzione che si verifica. Nel 2018 le zone più alte dell’isola generata dal vulcano raggiungevano i 338 metri s.l.m., ma a dicembre, a causa dell’attività vulcanica, parte del vulcano è collassata e il suo impatto nel mare ha generato una serie di tsunami che si sono abbattuti sulle zone circostanti causando molti sfollati, feriti, e oltre 400 morti.

Krakatau2008sChi era Krakatau, il vulcano da cui si è originato Anak Krakatau? Attualmente questo vulcano è ancora presente allo stadio di caldera, ovvero una conca che si è originata dallo sprofondamento della camera magmatica di Krakatau in seguito alla sua eruzione nel 1883. Il perimetro di questa caldera è grossomodo segnato dalle isole di Sertung, Panjang e Rakata che si trovano intorno all’attuale Anak Krakatau. Questo vulcano eruttò violentemente nel 1883. L’eruzione fu distruttiva, sprigionò una forza devastante che polverizzò l’isola su cui si trovava il vulcano e parte delle isole circostanti. Questa non fu certo la prima esplosione del vulcano, ma fu senza dubbio la più devastante non solo per gli tsunami, la morte (migliaia di persone) e la distruzione che provocò, ma anche per l’enorme impatto che questo evento ebbe sul clima dell’intero pianeta. In seguito all’eruzione, nell’atmosfera Terrestre sono rimaste tutte le polveri che hanno provocato innanzi tutto un abbassamento della temperatura globale (schermando i raggi solari), ma anche colorazioni alterate dei tramonti e dei corpi celesti come la luna. Questo si verificò per alcuni mesi e mentre il temporaneo raffreddamento del pianeta consenti ai ghiacciai di avanzare, le colorazioni che assunse il cielo in quel periodo resta immortalato per sempre nei quadri di William Ashcroft.

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3L’esplosione dell’800 ha avuto anche risvolti molto importanti dal punto di vista biologico. In seguito all’esplosione, come è facile immaginare, la vita animale e vegetale è completamente scomparsa dall’isola. Questo ha permesso di studiare il ripopolamento delle isole disabitate che si sono formate e, in particolare, ha permesso a MacArthur e Wilson di testare la propria teoria sulla biogeografia delle isole. Il ripopolamento delle tre isole restanti (Anak Krakatau ha iniziato ad emergere nel ‘900) in questo caso è dovuto esclusivamente dall’immigrazione e si è visto che le prime forme di vita che hanno colonizzato l’isola (ovvero vi si sono stabilite, non si considerano le specie di passaggio che non colonizzano l’isola) sono le felci e le piante a fiori. Solo in seguito alla stabilizzazione della flora sull’isola sono arrivati a stanziarsi animali come gli uccelli o gli insetti, circa 25 anni dopo l’esplosione. MacArthur e Wilson approfittano della situazione per verificare la loro teoria secondo cui l’equilibrio tra immigrazione ed estinzione determina il numero massimo di specie presenti sull’isola, una sorta di biodiversità di equilibrio. Si tratta di un equilibrio dinamico specifico per ogni isola che tiene conto anche della superficie dell’isola e della sua distanza dal continente. Nel caso specifico di queste isole, MacArthur e Wilson hanno visto che non si era ancora raggiunto l’equilibrio, questo perché ci sono altri fattori che devono essere presi in considerazione come ad esempio il fatto che non tutta l’isola emerge nello stesso momento, zone che si formano successivamente provocano la presenza di un tasso di turnover più basso rispetto a quello previsto dal loro modello.

Bibliografia:
Photovolcanica – Photography and Information
Self, Rampino, 1981 – The 1883 eruption of Krakatau
Whittaker et al.,1989 – Plant Recolonization and Vegetation Succession on the Krakatau Islands, Indonesia
MacArthur & Wilson, 1967 – The theory of Island Biogeography

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