La vita di una cellula

Non è difficile immaginare quella che può essere la vita di un individuo unicellulare, esattamente come per noi, la sua vita ha un inizio e una fine. Nel mentre, l’individuo è in grado di nutrirsi, crescere, riprodursi e spesso anche di muoversi attivamente. Sono tutte cose che facciamo anche noi animali pluricellulari, ma viene più difficile pensare come ognuna delle miliardi di cellule che compongono il nostro corpo abbia un proprio ciclo vitale.

Le cellule che compongono un organismo pluricellulare sono cellule che devono collaborare tra loro, pertanto sono specializzate in un certo compito. Se le guardiamo al microscopio, ci accorgiamo subito come siano palesemente diverse tra loro una cellula dell’intestino, una del tessuto muscolare scheletrico e una del sistema nervoso.

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Questi sono solo tre esempi dei diversi tipi di cellule che compongono il nostro corpo, ma rendono evidente il grado di specializzazione di ogni cellula del nostro corpo. D’altra parte, è proprio questo che permette agli organismi pluricellulari di esistere, diversi compiti per diverse cellule.

Nonostante le nostre cellule cooperino per il bene comune, per così dire, svolgono una certa funzione utile per l’organismo, hanno anche loro il proprio ciclo vitale quindi nascono, si accrescono e muoiono. Questo è chiaramente un riassunto molto riduttivo. Vediamo più in dettaglio in cosa consiste la vita di una cellula del nostro corpo.

Per prima cosa, naturalmente, la cellula deve “nascere”. Ovviamente non tutte le cellule hanno la stessa origine. Alcune cellule, come i globuli rossi, si originano a partire da alcuni organi o tessuti (gli eritrociti si formano nel midollo osseo) perché non sono in grado di riprodursi. Altre cellule, invece, sono in grado di fare mitosi. La mitosi è un processo che consente di ottenere due cellule figlie a partire da una cellula madre.
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La nuova cellula formata ora andrà incontro ad una serie di eventi definita “ciclo cellulare”. Il ciclo cellulare si compone di due grandi fasi, l’interfase e la fase M. La prima si divide a sua volta in tre fasi chiamate G1, S e G2. Le fasi G prevedono l’accrescimento cellulare e la preparazione della cellula alle fasi successive, nella fase S avviene l’importante evento di duplicazione del DNA. La fase M invece è quella in cui avviene la mitosi ovvero la segregazione dei cromosomi nelle due cellule figlie che vengono quindi a formarsi al termine del ciclo cellulare.

A questo punto le cellule figlie possono iniziare un nuovo ciclo cellulare a partire dalla fase G1, ma per alcune il ciclo termina qui, entrano in una fase chiamata G0 e non sono più in grado di dividersi. Quindi non tutte le cellule del nostro corpo sono in grado di riprodursi.

Al termine della loro vita, anche le cellule del nostro corpo muoiono (per poi essere quasi tutte rimpiazzate da cellule nuove) e per la maggior parte vanno incontro ad apoptosi. L’apoptosi è la morte cellulare programmata, è un processo controllato che permette il ricambio delle cellule che devono essere sostituite per qualsiasi motivo. Questo meccanismo ha numerose funzioni, può avvenire in seguito a un danno alla cellula o al DNA, in risposta ad uno stress oppure anche per il rimodellamento di alcune parti del nostro corpo durante lo sviluppo (esempio classico: formazione delle dita per apoptosi delle cellule che costituiscono la membrana interdigitale nel feto).

Quindi, anche se quando pensiamo al ciclo vitale di un essere vivente pluricellulare come una linea che ha un unico inizio e un’unica fine, dobbiamo invece pensare che ogni cellula del nostro corpo viene sostituita e rigenerata durante il corso della nostra vita come organismo!

Immagini istologiche: http://www.istologia.unige.it/
Immagine del ciclo cellulare: Zanichelli – Biologia. La scienza della vita – Sadava, Heller, Orians, Purves, Hillis

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